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      ... il gran rifiuto.
      Pag. 310. – Nell'ultima ve lo fa cacciare più giù da uno de' successori.
      E tanto vero che quando Dante scrisse la profezia della prossima morte di Clemente V nell'Inferno, XIX, quel pontefice non era ancor morto, ch'egli credette doverla confermare quando scriveva il Canto XXX del Paradiso, in cui era già morto Clemente:
      Ma poco poi sarà da Dio soffertoNel santo ufficio; ch'el sarà detruso
      Là dove Simon mago è per suo merto,
      E farà quel d'Alagna esser più giuso.
      Dove quel poco non si riferisce, come vuol il Tommaseo, al papato che fu di nove anni; ma al tempo corso dalla venuta dell'imperatore Arrigo, o dalla sua morte fino a quella di papa Clemente.
      Pag. 329. – ei non mi pare possa rimaner dubbio, che alla vicina Bologna andasse Dante ec.
      Questa venuta a Bologna è qui ricordata per la terza volta, ed in tre epoche diverse: la prima, dopo la partita da Arezzo, a pag. 209; la seconda, al ritorno dell'ambasceria agli Scaligeri, a pag. 215; e qui la terza. E forse vi fu Dante di passaggio in tutte le tre volte, per la ragione dal nostro Autore addotta nella nota 1 della pag. 215.
      Pag. 330. – è probabile, che pure a questo tempo... sia da riferire il soggiorno di lui alla Faggiola o in alcun'altra delle terre d'Uguccione.
      Nei Monti di Urbino ai signori della Faggiola, dice il Boccaccio. L'Autor del Veltro, nell'articolo summentovato del Progresso, pone poi quest'andata dopo la morte di Benedetto XI, che fu nel luglio del 1304; dopo però gli errori pel Casentino, e l'asilo presso a Guido Salvatico (ivi, pag.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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