Che cosa mai si diceva di una ereditiera della quale si parlava per venti miglia intorno e anche nelle diligenze da Angers a Blois?
Al principio del 1811 i crusciottiani ebbero notevole vantaggio sui grassinisti. La terra di Froidfond ammirevole per il suo parco, per il magnifico castello, per le fattorie, i fiumicelli, gli stagni, le foreste, del valore di tre milioni, fu messa in vendita dal giovane marchese di Froidfond, obbligato a realizzare in fretta le sue sostanze. Mastro Cruchot, il presidente Cruchot, l'abate Cruchot, aiutati dai loro seguaci, seppero impedire la vendita a piccoli lotti, e il notaio concluse con il giovane marchese un affare d'oro convincendolo ch'egli avrebbe avuto un monte di seccature per riscuotere il denaro da tanti compratori, e che era meglio vendere il tutto al signor Grandet, persona solvibile e d'altronde capace di pagare la terra in denaro contante. Il bel marchesato di Froidfond fu dunque venduto all'ex bottaio che, con grande meraviglia dei contadini, appena compiute le formalità di legge, pagò in denaro sonante, con uno sconto adeguato. La cosa fece rumore fino a Nantes ed Orléans. Il compratore approfittò d'una treggia di ritorno per recarsi a vedere il castello e, dopo aver gettato su tutto il colpo d'occhio del padrone, riprese la via della città, sicuro di aver bene impiegato i suoi capitali, assorto nel magnifico pensiero di accrescere il marchesato di Froidfond aggregandovi gli altri beni; indi, per colmare il gran vuoto fatto nello scrigno, risolse di tagliare i boschi e le foreste e di coltivare i pioppi delle sue praterie.
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