Quando Grandet tirava fuori il pezzo da cento soldi stabilito per le piccole spese di filo, aghi e abbigliamento della figlia, non mancava mai, dopo aver riabbottonato la tasca, di chiedere alla moglie:
- E tu non vuoi nulla?
- Amico mio, - rispondeva la signora con un sentimento di dignità materna, - vedremo.
Sublimità sprecata; Grandet aveva la ferma convinzione di essere piú che generoso verso la moglie. Se dei filosofi si trovassero a contatto con donne come Nannina, come la signora Grandet, come Eugenia, non avrebbero forse il diritto di asserire che l'ironia è l'elemento essenziale nel carattere della Provvidenza?
Alla fine di quel pranzo, in cui per la prima volta si parlò delle nozze della fanciulla, la domestica salí a prendere una bottiglia di ribes nero in camera di Grandet e poco mancò che nel discendere non rotolasse giú dalla scala.
- Bestia - le gridò il padrone - neanche tu sei capace di tenerti in piedi?
- Ma... signore, è quel gradino che non regge.
- Ha ragione - osservò la signora Grandet - avresti dovuto farlo accomodare da un pezzo; ieri Eugenia fu lí per storpiarsi un piede.
- Prendi - disse il bottaio alla fantesca vedendola bianca dalla paura; - giacché ricorre il natalizio di Eugenia, e tu hai corso rischio di rotolar giú, bevi un bicchierino di ribes.
- L'ho ben guadagnato! Un'altra non si sarebbe tanto curata della bottiglia, ma io avrei preferito di fracassarmi il gomito, anziché lasciarla rompere...
- Questa povera Nannina! - disse Grandet nel versarle il liquore.
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