- chiese il banchiere.
- L'intendo nel senso piú favorevole per voi, per madama, per la città di Saumur e per il signore - aggiunse lo scaltro vecchio volgendosi verso Carlo.
Senza mostrare di prestarvi attenzione, l'abate Cruchot aveva capito a volo il senso delle parole scambiate tra il giovane e la signora des Grassins.
- Signore, - disse alla fine Adolfo a Carlo, con un moto che si sforzava di rendere disinvolto, - non so se vi rimanga qualche ricordo di me... Io ebbi il piacere d'essere di fronte a voi in un ballo del barone di Nucingen, e...
- Sicuro, sicuro - interruppe Carlo, sorpreso di vedersi l'oggetto della generale attenzione; poi chiese alla moglie del banchiere:
- Il signore è vostro figlio? -
L'abate guardò la madre con aria smaliziata; ma ella rispose subito di sí.
- Siete venuto dunque in età abbastanza fresca a Parigi, - aggiunse Carlo volgendosi ad Adolfo.
- Che volete, signore? - disse l'abate. - Noi li mandiamo a Babilonia non appena svezzati. -
La signora des Grassins rivolse al prete uno sguardo stranamente scrutatore.
- Bisogna visitar le provincie - continuò l'altro - per trovare donne da trenta a quaranta anni fresche come la signora, dopo aver avuto dei figli che stanno per compiere il corso di legge.
E, volgendosi al suo avversario femminile, insisteva:
- Mi sembra di essere ancora nei beati giorni in cui giovani e dame salivano sulle sedie per vedervi ballare, e i vostri successi per me paiono di ieri...
- Ah, vecchio scellerato! - pensava la Grassins; - che m'abbia capito?
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