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- Sí, signora...
- Ed io non desidero, né Adolfo li vorrebbe, anche cento milioni acquistati a tal prezzo.
- Oh, non ho parlato di cento milioni, perché allora forse la tentazione sarebbe stata superiore ad ambedue; solo mi sembra che una donna onesta possa arrischiare qualche piccola civetteria che fa parte dei suoi doveri in società, e che...
- Lo credete?
- Non si deve forse ad ogni modo cercare la reciproca simpatia?... Scusate, mi soffio il naso... Intanto, signora, v'assicuro che egli vi guardava attraverso le lenti con aria un po' piú lusinghiera di quella che aveva quando ha fissato me; però io non gli rimprovero questa preferenza della bellezza alla vecchiaia...
- È ben chiaro - predicava intanto il presidente con la sua grossa voce - che il signor Grandet di Parigi manda suo figlio a Saumur con evidente scopo matrimoniale...
- Ma allora il cugino non sarebbe piombato come una bomba - rispondeva il notaio.
- Ciò non vuol dir nulla - osservò Grassins - l'amico sa regolare i propri affari di nascosto.
- Mio caro des Grassins, ho invitato a pranzo quel giovanotto, e bisogna che tu avvisi il signore e la signora di Larsonnière, e gli Hautoy, con la bella signorina di Hautoy bene inteso, Però ch'ella si vesta bene quel giorno! Sua madre n'è gelosa e la lascia andar cosí male... Spero, signori, che anche voi ci farete l'onore di venire - aggiunse quindi la signora rivolgendosi ai due Cruchot.
- Eccovi a casa, signora - disse il notaio.
Dopo aver salutato i des Grassins, i tre Cruchot s'avviarono per la loro strada appigliandosi a quella speciale facoltà d'analisi, di cui son ricchi i provinciali, per studiare sopra ogni viso il grande avvenimento di quella sera, che cambiava la posizione rispettiva dei crusciottiani e dei grassinisti.
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