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      L'interesse e la tenerezza di una fanciulla hanno certo in sé qualcosa di magnetico, e Carlo, accorgendosi che tutte per lui eran le cure della cugina e della zia, non poté fare a meno di cedere a quei sentimenti che quasi quasi lo inondavano. Volse ad Eugenia uno sguardo pieno di bontà e di carezze, uno sguardo che pareva proprio un sorriso, e, contemplandola, ebbe agio di scorgere la squisita armonia dei puri lineamenti, la soave aria d'innocenza che n'adornava il volto e la magica luce dei suoi occhi, in cui scintillavano dolci pensieri d'amore.
      - Per Bacco, cugina, se foste in un palco all'Opera e vestita a dovere, vi garantisco che mia zia avrebbe ragione davvero, perché fareste commettere molti peccati di desiderio agli uomini e di gelosia alle donne. -
      A quel complimento la giovinetta ebbe come una stretta al cuore, un acuto palpito di gioia, benché nulla vi comprendesse:
      - Oh, cugino mio, volete burlarvi di una povera provincialetta...
      - Se mi conosceste, cugina, sapreste pure che a me non piace scherzare. La burla fa appassire il cuore e dissipa ogni sentimento... Sí, forse mi manca lo spirito per burlarmi degli altri, e ciò è male... A Parigi vi annichiliscono con una parola: Ha buon cuore, frase che significa: Il povero giovane è bestia come un rinoceronte. Ma siccome io son ricco, e tutti mi sanno abile al punto da colpire un fantoccio a trenta passi, al primo colpo, con ogni sorta di pistola e in pieno campo, cosí il ridicolo non mi tocca.
      - Quel che dite, nipote mio, dimostra molto buon cuore.


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Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





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