.. il peggio sta...
- Oh no, mai, mai, padre mio, padre mio!
- Il peggio sta nel fatto ch'egli ti ha rovinato e oggi non possiedi piú un soldo...
- E che m'importa ... Dov'è mio padre? Oh babbo! ... -
Lacrime e singhiozzi destavano echi terribili. Le tre donne, all'udirli, piangevano anch'esse, comprese di pietà, poiché il pianto è contagioso al pari del riso.
Carlo senza dar piú retta allo zio, corse attraverso il cortile fino alla scala, salí alla sua camera e si gettò sul letto nascondendo la faccia nelle lenzuola per piangere liberamente, lungi dai suoi parenti,
- Bisogna che gli passi la prima impressione, - disse Grandet rientrando in sala, dove Eugenia e sua madre avevano subito ripresi i loro posti e lavoravano con mano tremante dopo essersi asciugati gli occhi. - Però... questo giovanotto non è buono a nulla... S'occupa piú dei morti che del danaro. -
La fanciulla ebbe un brivido nell'udire suo padre parlare cosí del piú santo fra i dolori, e da quel punto essa cominciò a giudicarlo. Benché affievoliti per la distanza, i singhiozzi di Carlo si ripercotevano in quel fabbricato sonoro, e il suo pianto disperato, che pareva uscire di sotterra, si fece meno violento solo verso il tardi e cessò quasi a sera.
- Povero giovane! - sospirò la signora Grandet.
Fatale esclamazione! Papà Grandet guardò sua moglie, Eugenia e la zuccheriera, si ricordò della insolita colazione apparecchiata per l'infelice suo parente e si piantò in mezzo alla sala.
- A proposito, - disse con la sua calma abituale - spero che non vorrete ripetere le vostre prodigalità, signora.
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