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      Da quella bizzarra lotta uscí concluso l'unico contratto di cui Grandet avesse avuto a pentirsi in vita sua; ma, se dal lato pecuniario egli ci perdette, molto guadagnò moralmente, e raccolse in seguito il frutto della lezione avuta, tanto che finí per benedire l'ebreo, il quale gli aveva insegnato il modo di stancare l'avversario commerciale facendogli perdere il filo del proprio pensiero e portandolo man mano ad esprimere quello di lui. Ora la faccenda che voleva trattare richiedeva specialmente l'uso della sordità, della balbuzie e delle oscure circonlocuzioni in cui il vecchio soleva avvolgere le proprie idee, giacché non solo in tal modo riusciva a schivarne la responsabilità, ma restava padrone della sua parola e dei suoi veri scopi.
      - Si... gnor de Bon... Bon... Bonfons... - Era la seconda volta in tre anni ch'egli chiamava cosí Cruchot nipote, sicché questi si lusingò di essere scelto per genero. - Voooi dunque di... di... di... dicevate che i fallimenti si po... po... possono in certi casi impe... pe... pedire da... da...
      - Dagli stessi tribunali di commercio, e lo vediamo ogni giorno, - interruppe il signor de Bonfons continuando il pensiero di Grandet, credendo di indovinarlo e facendosi sollecito a darne la spiegazione. - Sentite.
      - Se... se... sento - rispose umile il buon uomo, con la serietà maliziosa del fanciullo che ride entro di sé del professore nel punto stesso in cui sembra gli presti la massima attenzione...
      - Quando un uomo stimabile e stimato, come per esempio era il defunto vostro signor fratello a Parigi.


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Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





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