Le due famiglie rivali uscirono insieme, senza pensar piú al tradimento di Grandet verso il ceto dei proprietari di vigne, e si scandagliarono a vicenda, ma invano, per conoscere ciò che pensavano sulle vere intenzioni del buon uomo in quel nuovo affare.
- Venite con noi dalla signora Dorsonval? - chiese des Grassins al notaio.
- Ci verremmo piú tardi - rispose il presidente.
- Se non dispiace qui allo zio, andremo prima dalla signorina di Gribeaucourt... Le ho promesso di passar da lei un momento ad augurarle la buona sera.
- Arrivederci dunque, signori - disse des Grassins, e, quando i Cruchot ebbero fatti alcuni passi, Adolfo si rivolse al padre.
- Masticano amaro, eh?
- Zitto un po' - gli replicò la madre - potrebbero udirci, e poi non è di buon gusto quel che dici... È spirito da studente di legge.
- Hai visto, zio? - esclamò il magistrato non appena i des Grassins furono lontani. - Ho cominciato con l'essere il presidente de Bonfons e ho finito col rimanere un Cruchot puro e semplice.
- Ho ben visto che ciò ti ha contrariato... ma l'aria spirava favorevole ai des Grassins. Del resto mi pare che il tuo spirito dovrebbe farsi piú accorto... Lascia che s'imbarchino loro su un vedremo di papà Grandet, e sta certo, carino, che questo non ti toglierà Eugenia. -
In pochi minuti la novità della magnanima risoluzione di Grandet si sparse contemporaneamente in tre case, e in breve per tutta la città si parlò solo del suo affetto fraterno. L'ammirazione per quella generosità inaspettata e per quel vivo sentimento d'onore distrusse l'ira scaturita in seguito alla famosa vendita; poiché è nell'indole dei francesi entusiasmarsi, andare in collera e appassionarsi per la meteora del momento, per le bandiere dell'attualità. Forse, gli esseri collettivi, i popoli, non hanno memoria?
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