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      ... Ahimè, bisognava già rinunziare a lui!... Ed ella sarebbe andata via senza leggere quella lettera... Ma se avesse visto di che si trattava?...
      Guardò Carlo e pian pianino gli guidò la testa fin sulla spalliera del seggiolone, né egli se ne accorse menomamente, come un fanciullo che anche nel sonno intuisce il materno affetto e ne riceve senza destarsi cure e baci. E simile a una madre ella gli sfiorò con le labbra i capelli, mentre la voce di un demonio le ripeteva negli orecchi le parole "Cara Annetta". - So di far male, si disse, pure voglio leggere quella lettera. -
      La innata probità si ribellava, facendole stornar gli occhi dalla tentazione, e per la prima volta sentiva di arrossire in quell'urto fra il bene e il male in fondo al cuore; ma vinsero la curiosità e la passione. Ad ogni frase il suo cuore si gonfiava, mentre una fiamma ignota la invadeva; piú squisite le apparivano alla fantasia le gioie del primo amore.
     
      Mia cara Annetta,
     
      Nulla ci avrebbe divisi, se non fosse piombata fra noi la disgrazia che mi opprime e che nessuno avrebbe potuto prevedere. Mio padre s'è ucciso, ed ogni nostra fortuna è perduta! Mi trovo orfano quando per l'educazione ricevuta posso ancora chiamarmi fanciullo; eppure occorre che esca uomo dall'abisso nel quale sono precipitato. Ho passato gran parte della notte a fare i miei conti ed ho visto che volendo, come mi propongo, lasciar la Francia senza macchia, non mi rimangono cento lire per recarmi a tentare la sorte nelle Indie o in America.


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Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





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