Pagina (162/215)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Che ne dici? Va a prenderlo. Dovresti baciarmi sugli occhi per la compiacenza di aprirti i segreti e i misteri di vita e di morte degli scudi... giacché gli scudi vivono e si muovono come gli uomini; vanno, vengono, lavorano e producono. -
      La giovinetta si alzò e fece qualche passo verso l'uscio, ma d'un tratto si rivoltò, guardò in faccia il padre e disse:
      - Il mio oro non l'ho piú.
      - Non l'hai piú! - gridò il vecchio saltando in piedi come un cavallo che scatta nei garretti a un colpo di cannone scoppiato vicino.
      - No, non l'ho piú.
      - Tu scherzi, Eugenia.
      - No.
      - Per il falcetto di mio padre! - Era la piú tremenda delle imprecazioni di Grandet.
      - O Dio buono, la signora si fa bianca! - strillò Nannina.
      - Grandet, l'ira tua mi dà la morte - sospirò la povera donna.
      - Ta, ta, ta, ta, voi altre non morite mai, voi della casa La Bertellière!... E tu cosa hai fatto del denaro? - insisté scagliandosi contro la figlia.
      - Signore - rispose questa in ginocchio presso la madre - vedete bene che sta male; non la vorrete uccidere! -
      Il pallore della moglie spaventò anche il vecchio. Con voce debolissima ella mormorava:
      - Nannina, vorrei coricarmi, aiutatemi... mi sento morire... -
      La domestica e la figlia furono sollecite a prenderla sotto braccio ed a stento la sorressero su per la scala fino alla sua stanza; l'assaliva lo smarrimento quasi ad ogni gradino. Grandet rimase solo, poi, dopo qualche minuto, salí anche lui sette o otto scalini e gridò:
      - Eugenia, quando tua madre sarà coricata, scendi.
      - Sí, babbo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





Eugenia Grandet Dio Nannina La Bertellière Grandet