Non mi ha detto nulla, ed in ciò vi somiglia.
- Perbacco che lingua lenta! Ta, ta, ta, ta, credo che vi prendiate giuoco di me, e forse ve la intendete con lei. -
Il suo sguardo si fissò diritto sulla moglie.
- Se volete abbattermi, continuate cosí. Per me, anche a costo della vita, vi dico e vi ripeto che avete torto di fronte a vostra figlia, che ragiona meglio di voi. Il denaro le apparteneva, ed ella ne ha fatto certamente buon uso. Dio solo ha il diritto di conoscere le opere buone... Vi supplico, signore, perdonatela... Ciò mi farà star meglio, mi salverà forse... Rendetemi Eugenia, rendetemela!
- Scappo subito perché in casa non si può resistere. Madre e figlia parlano come... Accidenti! Begli augurii che ho avuto, Eugenia! Sí, sí, piangete, ma verranno poi i rimorsi, verranno! Che giova inghiottire il buon Dio ogni quindici giorni, quando alla chetichella si consegna l'oro del padre ad un fannullone pronto a divorarvi il cuore se non v'è piú nulla da prendere? Vedrete cosa vale il vostro Carlo con i suoi stivali di marrocchino e l'aria di gran signore. Non deve aver anima se ha potuto prendere i risparmi d'una povera ragazza all'insaputa dei genitori. -
Non appena udí chiudere l'uscio di strada, Eugenia corse dalla madre.
- O quanto coraggio per causa mia!
- Vedi, figliuola, a che conducono le cose illecite?... M'hai costretta a dire una bugia.
- Chiederò al Signore di punir me.
- È vero che la signorina deve stare a pane ed acqua d'ora innanzi?... - venne a chiedere la domestica tutta sconvolta.
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