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      - Cosa importa, Nannina - rispose tranquilla la ragazza.
      - Non mi va! A pane e acqua la padroncina! ... No, no!
      - Non una parola di tutto ciò, Nannina, ti raccomando.
      - Non fiato... ma vedrete, voi! -
      Per la prima volta in ventiquattr'anni Grandet pranzò solo.
      - Siete vedovo, signore?... - arrischiò la domestica. - Non è bello esser vedovo con due donne in casa.
      - Non parlo a te, io, e, se non tieni a posto la lingua, ti caccio di casa. Che hai lí nella casseruola sul fornello, che frigge tanto?
      - Struggo dei grassi...
      - Stasera ci saranno visite, accendi il fuoco. -
      Alle otto giunsero infatti i Cruchot, la signora des Grassins ed il figlio; rimasero sorpresi non trovando né la signora GrandetEugenia.
      - Mia moglie è un po' indisposta ed Eugenia è da lei - disse il vignarolo con aria indifferente.
      Dopo un'ora di futile conversazione, la signora des Grassins, ch'era salita dall'inferma, tornò in sala e tutti si affrettarono a domandarle:
      Come va dunque la signora Grandet?
      - Ma... poco bene, mi sembra; anzi ho qualche apprensione... All'età sua, papà Grandet, occorrono cautele speciali...
      - Ci penseremo - rispose distratto il vignarolo.
      Gli ospiti si congedarono, e giú nella via la des Grassins disse ai Cruchot:
      - Dev'esserci qualche cosa di nuovo dai Grandet. La madre sta male assai, senza che lo sospetti, e la figliola ha gli occhi rossi come chi ha pianto a lungo... Che tentino di maritarla contro voglia?
      Appena l'ex-bottaio fu a letto, Nannina a piedi scalzi entrò nella camera di Eugenia, portandole un pasticcio.


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Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





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