Pagina (192/215)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Parlava in tono familiare alla bella erede, chiamandola la nostra cara Eugenia; in fondo la scena attuale, tolte le figure di Grandet e della moglie e sostituito il whist alla tombola, non differiva da quella con cui si apre il racconto. Era sempre la stessa muta famelica che inseguiva i milioni di Eugenia; ma adesso si era fatta piú numerosa, abbaiava meglio e circuiva concorde la preda. Se in quel punto fosse tornato Carlo dalle Indie, avrebbe visto le stesse persone e il medesimo gioco d'interessi, non escluse le mene della des Grassins, che, adulando Eugenia, cercava ogni mezzo d'indispettire i Cruchot; ma, come già una volta, il giovane parigino sarebbe subito divenuto il sovrano. Si notava però un progresso, ed era questo, che, invece del mazzo di fiori annuale, il presidente ne portava ora uno ogni sera, magnifico, che madama Cornoiller metteva lí per lí in mostra in un vaso e gettava poi senz'altro nel cortile appena quella gente era andata via.
      Sul principio della primavera la signora des Grassins tentò di turbare la letizia dei crusciottiani parlando alla ragazza di un matrimonio col marchese di Froidfond, un nobile spiantato che avrebbe voluto restaurare il blasone con l'oro di lei, e magnificò a lungo la dignità di pari e il titolo di marchesa. Ella ebbe un lieve sorriso di sprezzo, ma la moglie del banchiere lo prese per tacita approvazione e sparse subito la voce che le nozze del presidente Cruchot correvano pericolo.
      - È vero che il marchese di Froidfond ha cinquant'anni - continuava - ma non ne mostra piú del signor Cruchot.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





Eugenia Grandet Eugenia Carlo Indie Grassins Eugenia Cruchot Cornoiller Grassins Froidfond Cruchot Froidfond Cruchot