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      Sentite; se vi sta a cuore la salvezza eterna, due strade ormai vi sono aperte: o lasciare il mondo o seguirne le leggi; obbedire al vostro destino terrestre o a quello celeste.
      - Oh, sí, è il Signore che vi manda nel punto opportuno, e voglio ascoltarvi. Lascerò il mondo per vivere nel silenzio e nella solitudine.
      - Ma questa, figliuola mia, è una risoluzione gravissima, che va a lungo meditata. Il matrimonio è vita, il velo è morte.
      - Sí, sí, la morte, la morte al piú presto io cerco, signor curato - disse Eugenia con triste vivacità.
      - La morte! ... ma dimenticate i vostri alti doveri verso la società, signorina? Non siete forse la madre dei bisognosi, che da voi hanno abiti e fuoco nell'inverno e lavoro nell'estate? La vostra grande ricchezza è un prestito da rendere, e voi l'avete santamente accettata cosí. Il seppellirvi fra le mura di un convento sarebbe vero e proprio egoismo. Né vi conviene restar nubile poiché non vi riuscirebbe di amministrar da sola l'immensa proprietà, e presto o tardi andreste incontro a fastidii non lievi. Date ascolto al confessore, che vi parla come a una pecorella prediletta: uno sposo è utile anche per conservare ciò che Dio v'ha dato, e troppo amore voi portate a Lui per non provvedere alla salute dell'anima in mezzo ad un mondo di cui siete ornamento ed esempio.
      Fu annunziata in quel punto la signora des Grassins.
      - Signorina... - diss'ella entrando. - Ah, il signor curato! Dovevo parlare di certe faccende; ma, giacché siete in grave colloquio.


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Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





Eugenia Dio Grassins