Torno a ripetervi che il matrimonio si farà...
- Benissimo, signora, tanto piú che ieri furono pagati i tre milioni dovuti da mio padre.
- In denaro?
- Fino all'ultimo centesimo, capitale ed interessi, quindi posso far subito riabilitare la sua memoria.
- Che sciocchezza! - esclamò la futura suocera, ed aggiunse all'orecchio del giovane, vedendo Cruchot: - Quel signore chi è?
- È il mio agente d'affari - rispose Carlo sottovoce.
La marchesa fece un saluto altezzoso al signor de Bonfons.
- Si vede che cominciamo ad aiutarci - osservò il presidente congedandosi. - Addio, cugino.
- Mi sembra che si burli di me quel kakatoa di Saumur. Sarei quasi tentato di cacciargli in corpo sei pollici di lama! -
De Bonfons se n'era andato. Tre giorni dopo egli sposava la signorina Grandet. In capo a sei mesi aveva la nomina di Consigliere alla Real Corte di Angers, e, prima di lasciare Saumur, Eugenia fece fondere l'oro dei gioielli, già cosí preziosi al suo cuore, convertendolo, insieme con gli ottomila franchi del cugino, in un ostensorio d'oro per la chiesa ove tanto aveva pregato per lui! In seguito il marito, che diè prova di speciale devozione in alcune vicende politiche, divenne presidente di sezione e dopo qualche anno primo presidente della Corte. Aspettava con impazienza le elezioni generali per acciuffare un posto alla Camera, era ansioso del grado di Pari, ed allora...
- Allora il Re sarà addirittura suo cugino, - diceva Nannina, la grossa Nannina, madama Cornoiller, borghese di Saumur.
***
Il presidente de Bonfons, che aveva soppresso il patrimonio Cruchot, non giunse a vedere avverati i suoi sogni ambiziosi.
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