- Dunque, concluse allorché Macario ebbe finito di snocciolare il mea culpa, tu commetti peccato solo perché ad esso non si oppone la tua volontà.
- Ahimè!, gemette Macario.
- Ed io, allora, per impedirti di peccare, sopprimerò la tua volontà legandola, insieme al corpo, con una corda robusta.
Così, Undimilla vergine sciolse i dubbi e fugò le ambasce dello spirito immortale, stringendo con saldi lacci e dita tenaci il mortale involucro, nel suo tutto e nelle sue parti. E Macario, presi a testimoni il cielo e le pareti della stanza, poté con anima rappacificata esclamare:
- Mi è usata violenza! Ah! Ah! Mi è usata violenza!
Paragone con Gioseffo ebreo
Nella Mirabile Vita di Gioseffo ebreo, composta per delizia e conforto delle anime da Nepomuceno, storico alessandrino, si legge come Gioseffo fantolino porgesse uguale edificante esempio di pudicizia, volgendo vergognosetto il dorso ogni volta, ch'egli vedeva un uomo ignudo. E tale era la sua tèma di offendere, senza volerlo, la verecondia, che, non pago di cuoprirsi accuratamente da sé, si faceva cuoprire anche dagli altri.
Candido in sommo grado si dimostrava egli, inoltre, e alieno da ogni pensiero peccaminoso. Così candido era, che, venduto dai fratelli e trovatosi giovinetto inerme fra mezzo a una torma d'uomini virilmente armati, in niun altro modo protestò contro la sorte, se non col dire:
- Sia lodato il cielo che, volendo sottopormi a una prova, si benignò di presceglier la più dura!
La vita amorosaIII
Fu entro una camera d'albergo che Macario giovinetto si accostò, per la prima volta, agli amorosi misteri.
| |
Macario Macario Undimilla Macario Gioseffo Mirabile Vita Gioseffo Nepomuceno Gioseffo Macario
|