Hanno udito lo schiocco di due labbra poste a contatto con altre due.
- Baciami tu, ora.
- Se ti piace.
- Oh, sì!
Lo schiocco, ma più timido, si rinnova.
- Perché tremi?
- Non so. Senti come mi batte il cuore.
- Anche a me.
- Se, almeno, ci fosse qui qualcun altro!
- Per che fare?
- Per... incoraggiarci.
Lungo silenzio. Anche le raganelle tacciono, quasi sovrapprese, pur esse, dal turbamento.
- Se principiassimo? (un filo di voce).
- Che cosa? (voce di ragnatela tremula).
- Ma... l'ammaestramento.
- Comincia tu, dunque.
- Non so...
- Neppur io...
- Se avessimo, almeno, un romanzo!
- Perché?
- Perché troveremmo pagine, ov'è descritto come si principia.
- Non rammenti?
- Mi sembra... sì... ecco, si comincia dal bacio.
- Allora, abbiamo già cominciato!
- Sì, certo. Ma, dopo?
Breve pausa. Le raganelle continuano a tacere, come in attesa.
- Ecco... rammento... Poi, l'innamorato passa un braccio intorno ai fianchi della sua innamorata.
- Ma è già fatto anche questo!
- E, dunque?
- E, dunque?
- Lascia che mi ricordi. Dopo, i due innamorati si scambiano qualche dolce parola. Così: Mi vuoi bene?
- Sì! tanto!
- Come ti amo!
- Anch'io!
Lunga pausa. Le raganelle, di lontano, ridono a crepapancia.
- Son veramente sciocchi, i romanzi!
- Perché?
- Perché, sul meglio, si fermano.
- Anche tu, sul meglio, ti fermi.
- Sei certa?
- Oh, sì! E non valeva proprio la pena che ci incappucciassimo col mio grembialetto!
- Sembra anche a me!
La voce, che ha pronunciata quest'ultima frase, giunge dall'alto e dalle spalle. Il grembialetto, strappato via da una mano rude, s'invola: e la giovane coppia balza in piedi, atterrita.
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