Il pio giovane era veramente rigido di principii: e con somma predilezione e letizia accoglieva gli uomini rigidi.
La vita coniugaleIX
Dato fondo al gruzzolo e persa, quindi, l'arma necessaria e sufficiente ad abbattere, saziandoli, i desiderii, Macario s'avviò contrito verso il focolare domestico. E, durante il cammino, pensava:
- Ecco. La sorte benigna mi ha salvato dal commetter peccato. Il venerando esculapio parlava secondo dottrina e, per il buon fine di guarire il mio corpo dalle tristi conseguenze dei palliativi, non si preoccupava della perdizione dell'anima. Ed io, cieco, ero pronto a seguire il consiglio. Ma il mio corpo è ancora puro, se ben abbia sentito ventare l'ala delle tentazioni: e l'anima è salva.
Così ragionava il vergine martire. E, giunto sotto il tetto famigliare, cominciò di nuovo a macerarsi, respingendo il pietoso aiuto e rifiutando le cure lenitive di Undimilla, vergine se non martire, poiché le illusioni, da costei procurate, scialbe e monche apparivano dopo i contatti fuggevoli avuti con la realtà. Ma il suo pallore e i turbamenti mossero ben presto a compassione il dotto esculapio.
- A che vuoi giungere, figliuolo?, chiese l'intenerito medico. L'anima ha gravi doveri verso il proprio involucro di carne: e non è giusto che tu li trascuri e li dimentichi.
- Ma io son risoluto a conservarmi puro, obiettò il pio giovane.
- E puro rimarrai, se le corporee impurità saranno protette dai testi e consentite dalle costumanze, rispose quel savio.
- Il matrimonio, dunque?, esclamò Macario sobbalzando.
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Macario Undimilla Macario
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