Clorinda, di fatti, mostrandosi insofferente del coniugal giogo, obbligò un giorno Macario a rammentarle i sacri giuramenti.
- Donna, tu ubbidirai a tuo marito.
- E chi mi costringerà a ubbidire?, ribatté ella a pugni stretti.
- L'autorità, impartitami dalla legge, disse solenne Macario.
E, compilato in laboriose veglie un programma, ove l'antica saggezza rifulgesse e fosser racchiuse le fondamentali norme per ogni sposa dabbene, lo presentò trionfalmente alla moglie.
Così era formulato il programma:
Le ore della vita famigliare
8 - 8.30:
Preparazione del caffè e latte.
9 - 10:
Riassettamento della camera matrimoniale.
10 - 12:
Preparazione del pranzo.
14 - 15:
Pulizia delle stoviglie.
15 - 17:
Rammendi alla biancheria.
18 - 19.30:
Preparazione della cena.
Le ore degli svaghi leciti e onesti
17 - 18:
Ricevimento delle amiche (esclusi gli uomini, che non sian stretti congiunti).
20 - 21.30:
Conversazioni con la parentela.
Umile e contrita, Clorinda si adoprò subito per trasformare in realtà l'ideale programma saviamente interpretato.
- Senti che buon caffè e latte, disse lieta al consorte.
- Ottimo, sì! Ma questi panini son duri ai denti e spalmati di burro ormai rancido.
- E come potevo io, o caro, sorvegliare la preparazione dei panini mentre vigilavo su quella del caffè e latte?
E Macario non ribatté sillaba.
- Vedi com'è riassettata e linda la nostra camera?,disse lieta la donna.
- Sì, certo! Ma cumuli di polverume e confusione di mobili rendono inabitabile il resto dell'appartamento.
- E come potevo io, o caro, occuparmi delle altre stanze mentre mi dedicavo alla camera nostra?
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