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      I molti amici di un tempo...
      - Ahi, cugino! Un morbo crudele tolse a lei ogni desiderio di specchiarsi ed ai molti amici ogni desiderio di rivederla.
      - E l'ospite, anch'esso, ha disertato?
      - L'ospite ha resistito fino all'ultimo. Ma infine, il crepacuore l'ha ucciso.
      - Sola è, dunque, Clorinda?, mormorò Macario pensoso.
      - Sola, nel vedovo talamo, gemè Undimilla.
      - E nel vedovo talamo sola rimanga, concluse Macario. Così, dopo aver provato il diletto dell'altrui compagnia, potrà assaporare le gioie, ben più salutifere, della compagnia di sé stessa.
     
      XXIII
     
      Benedette le donne, poiché sovra le loro labbra - davanzali per il geranio del cuore - fiorisce la verità. E qual sede più acconcia avrebbe la verità, di quella offerta dall'amabile sesso? Non è, essa, nuda? E che altro chiedono le donne, se non di mostrarsi a nudo? Non vive, essa, in un profondo pozzo? E non sono profonde, come i pozzi, le donne? Non è, forse, la verità, il segno manifesto di una gran fede? E quale fede appare grande e incrollabile al pari di quella, riposta dalle donne nei lor proprii vezzi e parole?
      Unica, Clorinda, avea tralignato e, con la sua propensione a spacciare bugie, recato offesa e disdoro al sesso, cui pur apparteneva.
      Macario, ricordando, si afforzava sempre più nel proposito di evitar, come peste, la menzogna. Perciò, gli uomini tormentati dal dubbio ricorrevano a lui onde sciogliere i bendaggi, dai quali l'anima era fasciata.
      - O Macario, il mio amico migliore mi colma di elogi e con magniloquenza esalta le mie virtù e fattezze.


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Il beato Macario
Romanzo mattacchione
di Pierangelo Baratono
pagine 59

   





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