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      - Sicuro che v'ammazzeranno, e mio marito sarà il primo! Da queste parti gli abiti pulitini pulitini e le membra delicatine delicatine e i volti rosei rosei producon l'effetto delle pezzuole rosse sui tori.
      - Sia come vuole, - dichiarò il giovane; qui mi trovo e qui resto.
      E non ci fu verso di smuoverlo.
      Ma ecco che, mentre i due litigavano, càpita il marito.
      - Chi è questo mostricciattolo?, - urla con un vocione da far tremare la casa.
      Il giovane non si perse d'animo. Allungò le mani, s'impadronì di quelle del colosso e, stringendole con cordialità, disse:
      - Sono un vostro ammiratore. Ho cercato inutilmente, fino ad oggi, un uomo secondo i miei desiderii. Voi siete quello, poichè possedete le tre maggiori virtù: il coraggio, l'energia e la forza.
      - Non parla mica troppo male, il naneronzolo; - mugghiò il colosso sedendo. - Ohè, dite un po', compare, perchè indossate una veste così ridicola?
      - Perchè non avevo ancora veduta la vostra.
      - E perchè siete così mingherlino?
      - Ingrosserò, se mi vorrete aiutare.
      - E perchè non avete le guance e il naso come i galantuomini?
      - Siatemi maestro. E diventeranno presto rubicondi.
      Il colosso si rivolse alla moglie:
      - C'è un letto vuoto nella camera della piccina.
      Poi, senza aggiunger sillaba, s'alzò e a passi pesanti s'avviò verso la propria.
      Il giovarne cadeva anch'esso dal sonno: e non s'avvide quasi di un altro lettuccio, immerso nell' ombra. Ma all'alba, svegliandosi, scorse una fanciulla, che lo esaminava con curiosità. Era graziosa, la figliuola del colosso; però dimostrava nei gesti e nell'atteggiamento un non so che di affettato e, parlando, piegava sempre il collo da una parte, come fanno i gallinacei allorchè vedon giungere la massaia col becchime.


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Commenti al libro delle fate
di Pierangelo Baratono
Fratelli Treves Milano
1920 pagine 119