Pagina (78/119)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Le madri lo chiamavano in disparte per ammonirlo.
      - Scavezzacolli non bisogna essere. Ma via, un poco d'esperienza fa bene, ed č necessaria per il matrimonio.
      Un giorno, la fortuna o la disgrazia mise il nostro uomo a tu per tu con una monella sedicenne, appetitosa come un bomboncino al ribes.
      - Vorrei sentirvi fare una dichiarazione amorosa, - disse la ragazza ridendo.
      - L'amore non si dichiara con le parole,- obiettņ lui.
      - Oh come, dunque?, - chiese la ragazza.
      Sia che il demonio ci mettesse la coda, sia che il nostro uomo si ricordasse ad un tratto della propria ardita giovinezza, sia che l'occasione fosse troppo propizia e la tentazione troppo forte per un misero mortale: fatto sta ed č che, la sera stessa, le amiche udirono il bomboncino al ribes sentenziare:
      - Le acque chete sono le pił pericolose.
      E soggiungere, quasi fra sč e sč:
      - E le migliori.
      La curiositą č femmina. E poi, appare contrario ad ogni sano principio che una figlia d'Eva scorga un pomo tra le mani di una sua amica e non cerchi di affondarvi i dentini.
      I padri s'accorsero del mutamento e, preso a braccetto il nostro uomo, gli dissero:
      - Cosa ne pensate di quell'antro di corruzione che č il teatro di varietą?
      Le madri, a lor volta, lo chiamarono in disparte per dichiarargli:
      - Di persone morigerate come voi ce ne vorrebbero molte. Almeno, sapremmo che, concedendovi per moglie una nostra creatura, l'affideremmo in buone mani.
      Ma il nostro uomo, adesso, faceva il nesci. E pensava ad accasarsi come io e voi a diventar turchi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Commenti al libro delle fate
di Pierangelo Baratono
Fratelli Treves Milano
1920 pagine 119

   





Eva