Pensa e ripensa, il vecchio trovò un ripiego. Chiamati a sè i tre giovani, egli si espresse in questo modo:
- Non basta un cervello ricco di nozioni: occorre un cuore saldo, che sappia affrontare e vincere gli ostacoli. Andate, dunque, pel mondo. A quello di voi, che fra un anno giusto dimostri di possedere maggior fermezza d'animo, regalerò lo smeraldo.
I due primi figli, accolta con gioia la proposta, non frapposero indugio alla partenza. Il più giovane sbofonchiò, gironzolò qualche giorno per casa, ma finì col seguire l'esempio dei fratelli.
In capo ad un anno, il vecchio se li vide ricomparire dinanzi.
- Quali imprese hai compiute?, - domandò al figlio più anziano.
- Padre, ho stanato le belve nelle foreste, snidato le aquile dalle rocce, affrontato i coccodrilli nei fiumi, i pescicani negli oceani, seminando ovunque la strage. Mi sono imbattuto in tre uomini armati, che volevano depredarmi, e li ho uccisi; mi sono recato in una contrada, infestata dai briganti, e in cinque giorni e cinque notti ho soppressa sin anche l'ombra di questi; sono entrato nelle città, e ho disperso folle in furore, dominato eserciti di femministe; mi sono coricato in una stanza, ove tenevano convegno gli spiriti, e ho dormito l'intiera notte. Infine, mi sono messo al servizio di un monarca, che combatteva una guerra aspra e terribile contro le nazioni vicine, e in un batter d'occhio ho volto in fuga il nemico.
Tacque e si aprì, per prova, la camicia sul petto, mostrando i segni profondi di unghiate di belve e di ferite d'armi.
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