Il vecchio alzò le spalle, poi chiese al secondo figliuolo:
- E tu, quali imprese hai compiute?
- Padre, ho seguito i passi del mio fratello maggiore. Gli animali, che si salvarono dai suoi colpi, furono da me avvicinati: vinti dal mio sguardo imperioso, i leoni entrarono nelle gabbie dei baracconi da fiera, i condor piegarono il collo impellicciato beccando il cibo sulla mia mano, i coccodrilli si immersero nelle vasche dei giardini zoologici e i pescicani si lasciaron pigliare dagli arpioni dei marinai. Anch'io fui assalito da tre uomini: e, dopo mezz'ora di colloquio, essi mi invitarono a bere. Anch'io visitai una contrada, popolata di briganti: e in un giorno e una notte li convinsi ad inscriversi nell'esercito della salute. Entrai nelle città: e, al suono delle mie parole, i rivoluzionari corsero a confessarsi, le femministe ripresero la conocchia. Mi coricai nella stanza degli spiriti: e questi mi promisero e giurarono di non molestare più neanche una mosca. Infine, divenni ministro di quel monarca, a cui mio fratello aveva procacciata la vittoria, e lo indussi non solo a riconoscere i diritti delle nazioni vicine, ma a ceder loro altre terre.
Tacque e chinò il volto prematuramente rugoso.
Il vecchio si soffiò il naso per nascondere una crucciata contrazione della bocca, poi domandò al terzo figliuolo:
- E tu, quali imprese hai compiute?
Il giovane cavò di tasca lo scrigno dello smeraldo e lo porse all'usuraio sbalordito.
- Padre, - disse, - da un anno ti ho sottratta la pietra preziosa: e sono qui di nuovo.
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