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      Aveva un bel chiedere d'esser introdotto alla sua presenza. Gli rispondevano: Dorme.
     
     
     *

     
      Un giorno, si vide una carrozza fermarsi nel cortile e un uomo scenderne ridendo sonoramente. Il nuovo venuto era alto e tarchiato e mostrava un volto così gaio e fiorente da destare invidia anche nelle gazze, che si dice siano sempre allegre. La fanciulla lo accolse con piacere e spinse l'affabilità sino a chiedergli notizie della sua preziosa salute. Ci voleva proprio, in quella casa, un po' di baccano! E l'ospite sembrava nato e sputato per trasformare anche un ordine di cenobiti in una combriccola di buontemponi. Nello spazio di poche ore avvenne una metamorfosi strabiliante. In ogni sala si vedeva gente ridere, sbracciarsi, giuocare a salta-cavallo: in cucina, poi, i cuochi ballavano con gli sguatteri; e persino un cane barbone invitò una micia alla danza.
      La ragazza sembrava felice; mostrava spesso i bianchi dentini e ordinava che mescessero all'ospite i più prelibati liquori. Ogni giorno l'una e l'altro montavano a cavallo e si recavano a caccia di cervi e di cinghiali. L'uomo era coraggioso; saltava a terra per affrontare gli zannuti avversarii, e non falliva mai il colpo col suo coltellaccio. La ragazza lo ammirava e, vedendo cadere la bestia, batteva le mani per la gioia.
      Un pomeriggio, i due compagni di caccia entrarono, per riposare e ripararsi dal solleone, in una capanna isolata. La ragazza era un po' pensierosa. Ma l'ospite la distolse subito dalla meditazione gridando:


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Commenti al libro delle fate
di Pierangelo Baratono
Fratelli Treves Milano
1920 pagine 119

   





Dorme