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      E quando tornò alla bottega, non vide più traccia neppure del terzo. In compenso trovò, appoggiate alla porta, due superbe stampelle.
     
     
     *

     
      Cammina cammina, i tre mariuoli finirono per sentirsi stanchi.
      - Ora, abbiamo bisogno di denari, - dichiarò il primo fermandosi.
      - Occorre cercarli, - soggiunse il secondo imitandolo.
      - Sono bell'e trovati, - ribattè il terzo alzando gli occhi verso un balcone, al quale stavano appoggiati un vecchio e una vecchia. Eran fratello e sorella: lui vedovo, e lei ancora nubile. I tre mariuoli bussarono all'uscio e, per ottenere alloggio, dissero che portavan con loro tanti e tanti quattrini, da non potersi fidare a passar la notte in albergo.
      Il vecchio, ch'era stato, al tempo dei tempi, un rubacuori e, con lo scorrer degli anni, aveva acquistata una gran tirchieria senza perdere le velleità giovanili, si lamentava, durante la cena, della propria età e della crudeltà delle donne.
      - Conosco tre ragazze, - disse sospirando: - una più bella dell'altra. Ma non mi riesce di ottenere neppure un sorriso. Alla prima regalo ogni giorno un mazzolino di fiori, colti nel mio giardino: ed essa lo prende e lo butta per terra. Alla seconda regalo ogni giorno un nastro di seta, tolto dal corredo della mia povera defunta: ed essa lo prende e lo strappa. Alla terza regalo ogni giorno un cartoccetto di miele, raccolto da mia sorella: ed essa lo prende e lo fa mangiare al suo cagnolino.
      - Se giurate di serbarci il segreto, vi ringiovaniremo, - disse il terzo mariuolo.


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Commenti al libro delle fate
di Pierangelo Baratono
Fratelli Treves Milano
1920 pagine 119