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      Ma, qui, un altro elemento, prettamente poetico, entra in giuoco, a dar ali pił grandi all'analisi: la fantasia. Meravigliosa fantasia, dolce e prepotente amica, che con morbide dita duramente ci avvinghi per trarci fuori dalle stagnanti acque della realtą e trasportarci rapida verso i tumultuosi oceani del sogno! Non hai necessitą, tu, di teorie einsteiniane nč di volanti cocchi per attraversare il tempo e lo spazio e sopprimerli. E un tuo bacio, rovente sigillo sovra il nostro gelido volto di uomini, basta per far crollare, attorno a noi, le alte monotone muraglie della vita giorno-per-giorno e le saracinesche, elevate da una scienza beffarda tra le nostre limitate possibilitą e i nostri desiderii infiniti. Per te soltanto, o fantasia, noi dimentichiamo i nostri impacci e le nostre abiezioni di creature di carne e ci consoliamo di esistere. E il tuo bacio, distruggendo il tempo e lo spazio, ci trasforma in Iddii.
      Ed ecco che, guidato da te, il poeta esplora i misteri del cielo e della terra. Passano, accanto al suo volo veloce, i globi di fuoco degli astri, roteanti fra abissi di tenebre, e ondulan veli di nebulose, stringendosi con lunghi brividi attorno ai lor nuclei d'oro, e sfreccian comete, sferzandolo per un attimo col vivo barbaglio della lor coda di scintille. Poi, stordito da quel pellegrinaggio fra mezzo a una ridda di giganti, il poeta ripiomba sul piccolo mondo terrestre per chiedere al Tempo emozioni meno violente di quelle, offertegli dallo Spazio. Ed ecco che, percorrendo a ritroso le epoche, egli vede risorger dall'acque lo spetro di un passato scomparso senza lasciar traccia alcuna di sč. Innanzi agli occhi smarriti l'Oceano si apre, lasciando sbocciare una vasta distesa di luminosi continenti.


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Edgar Poe
di Pierangelo Baratono
Formiggini Editore
1924 pagine 58

   





Iddii Spazio Oceano