Pagina (44/58)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La chioma lunga e bionda, di continuo rigettata all'indietro da un consuetudinario gesto della mano fine, di donna o di abate d'altri tempi, era così piena di luce, da non dover temere i contatti con le tenebre o, peggio, con la greve atmosfera delle bettole affumicate. Ma gli uomini non vedevan la luce: gli uomini, ancora nauseati ed offesi dalla vita buia di un altro genio luminoso, scorgevano in Villiers, come avevan scorto in Carlo Baudelaire, un inseguitore di nuvole e di chimere, un perdinotti inutile, e forse nocivo, per una società ben ordinata e regolata.
      Solo zia Kérinou (o "più che madre" indimenticabile, Maria Clemm di Edgar Poe!) seppe, unica per anni, comprendere gli entusiasmi e le speranze e la fede del poeta. Poi, altri, pochissimi, si avvicinarono, tendendo le mani: primi, Baudelaire e Wagner. Poi, ma col lungo volger del tempo, qualche giovane si soffermò, ammirando: Verlaine, Maeterlinck; grandi nomi! E il poeta maledetto divenne caposcuola delle nuove generazioni. Ma la vita continuò a mostrarglisi dura: lo scoppio della guerra tra Francia e Germania soffocò fragoroso le nascenti voci di simpatia; e un morbo, rampollato dalla miseria e dagli stravizi di un temperamento eccessivo, sopraggiunse a travolgere nei gorghi della morte, il 18 agosto 1889, la spoglia corporea e a consacrare alla gloria l'arte di Giovanni Maria Mattia Filippo Augusto conte di Villiers de l'Isle-Adam.
      Un solo amore, da giovinetto; qualche preziosa amicizia; molte ammirazioni seminascoste (in ritardo, quest'ultime); nessun episodio chiassoso, nessun viaggio, se non per udire le opere Wagneriane.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Edgar Poe
di Pierangelo Baratono
Formiggini Editore
1924 pagine 58

   





Villiers Carlo Baudelaire Kérinou Maria Clemm Edgar Poe Baudelaire Wagner Verlaine Maeterlinck Francia Germania Giovanni Maria Mattia Filippo Augusto Villiers Isle-Adam Wagneriane