Così Villiers. La sua arma è il sarcasmo, non l'ironia; poichè l'ironia è una pallida fiamma di alcool, ma il sarcasmo è il vivo incendio del rogo, ove si straziano la carne stessa e l'anima del poeta. Oh, si sdilinquisca pure, e frema di godimento, la critica, innanzi alla letteratura ironista, frutto di uno scetticismo privo di luce! Arricci pure la bocca, questa occhialuta signora, davanti ad opere, nelle quali il dolore, non potendo pianger liberamente, ha presa la tragica veste del sarcasmo e la spietata maschera della satira: e, non riuscendo a romper con i molli denti la dura scorza, che protegge la mandorla, tacci di grossolanità gli scrittori poeti! La critica è miope: ma la gloria è presbite.
Che cosa rappresenta Tribolato Bonomo, se non la personificazione di un dolore, che può rivelarsi solo, tanto è profondo e squassante, per mezzo della profonda satira, del sarcasmo squassante? Il segreto di un'epoca imbevuta di positivismo, desiderosa, al fisico come al morale, di una tranquillità, che non turbi i falsi orgogli per un falso progresso nè le reali gioie di una laboriosa digestione, adoratrice, nella propria mediocrità, del mediocre idoletto Buonsenso; il recondito pensiero moderno, insomma, ha trovato un tremendo porta-voce nell'accorato poeta: e, pur subendo il destino delle età di transizione, travolte irremissibilmente (uomini e cose) dalla lor nullità verso il nulla, si è accaparrato nella storia, incarnandosi in Bonomo, un posto in piena luce.
Umorismo, dunque, rappresentativo di un'epoca: come rappresentativo di una razza è l'umorismo di Poe.
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Edgar Poe
di Pierangelo Baratono
Formiggini Editore 1924
pagine 58 |
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