Più tardi, il concetto di una sensibilità lirica espressa nei modi più impalpabili e inafferrabili sarà ripreso da Verlaine e formulato definitivamente nel verso
De la musique avant toute chose
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Ma quanti anni dovevan trascorrere prima che il sublime poeta di La dormiente fosse proclamato principe della Lirica. E quanti più ne sarebbero occorsi se, a toglier Poe dalla bolgia dei poeti maledetti, non fosse intervenuto un altro scrittore di genio: Baudelaire!
E come incompleta e monca sarebbe la biografia dell'uno, se non parlassimo dell'altro: di colui che, sventurato e sublime del pari, dimenticò i propri crucci e nobilmente umiliò il proprio ingegno per tradurre e rivelare al mondo l'opera del maggior fratello nel tempo!
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Nove aprile 1821: data formidabile. Il poeta della nuova Odissea nasce, mentre l'eroe della nuova Iliade si prepara, sovra un lontano scoglio, a morire. Il vasto tumulto epico, nel quale gli uomini eran stati tuffati dall'imperial cenno di Napoleone, dovea lasciare negli uomini, spegnendosi, il senso di stordimento pauroso, che segue lo scoppio della folgore. Ed è, appunto, questa sensazione di vuoto che, suscitando il desiderio di donar nuova ala a una vita smarrita fra tenebrori stanchi e scorati, crea i grandi pellegrini del mondo esterno e del mondo interiore Ulisse e Baudelaire. L'uno e l'altro inseguon sè stessi, fra le tempeste oceaniche o spirituali; l'uno e l'altro, dopo aver posto il desiderio a contatto con la realtà, intima o esterna, vagheggiano, per le lor delusioni di navigatori, un medesimo approdo: l'approdo in un mondo senza gente.
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Edgar Poe
di Pierangelo Baratono
Formiggini Editore 1924
pagine 58 |
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