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      Una cosa meravigliosa!
      In testa alla colonna si leggeva, a caratteri grossi: La questione d'Oriente. Storno guardò con indifferenza quei segnacci neri. Ormai era abituato alle stranezze dell'amico.
      — Chi è il signore?, chiese ad un tratto la signorina Scarpette, messa un po' in suggezione dal bizzarro individuo.
      — È il mio compagno di camera, il Pinzi, rispose il vecchio.
      — Sì, mia bella signorina. Ma Storno si dimentica di aggiungere, interruppe il Pinzi, che io sono il più grande articolista d'Italia, e fors'anche d'Europa, e che ho fondato un sistema filosofico dei più profondi e più conformi alla verità.
      Si piegò su se stesso in un grande inchino fatto probabilmente al suo ingegno, poi si ritrasse di due passi, rimanendo meditabondo, con gli occhi fissi sul pavimento.
      Intanto Storno e Scarpette erano scesi dal pagliericcio.
      — Ho fame!, mormorò la donna.
      Il Pinzi, distratto dai suoi pensieri, si diede a frugare per le proprie tasche, facendo cadere a terra qualche giornale. Infine trasse fuori due soldi e li porse, senza parlare, al vecchio.
      — Non è molto, borbottò costui, se dobbiamo mangiare in tre.
      — Io non mangerò, disse il Pinzi. In un mio glorioso articolo ho dimostrato come l'uomo intelligente possa astenersi dal cibo, purchè si nutra abbondantemente di idee. Del resto, sono invitato a pranzo dal direttore del Secolo XIX, al quale, di quando in quando, concedo l'onore della mia presenza e della mia conversazione.
      — Vai giù a prendere qualcosa, mormorò Scarpette volgendosi al vecchio.


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Genova misteriosa
Scene di costumi locali
di Pierangelo Baratono
pagine 280

   





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