Tu racconterai loro la tua storia. Vedremo poi se potranno aiutarci.
La notte stessa Pinzi si recò al «Catenaccio» a cercare i signori del Circolo.
VII
Cena, vino e... donne
Esiste in Genova un ristorante alla moda, che sotto le apparenze più oneste e più attraenti per occhi poco esperti in simili sotterfugi, cola il putridume delle più sfrenate e malsane passioni della vita notturna. È una trappola della quale il sorcio non si avvede, se non quando vi è già entrato nè può ormai liberarsene, se non sacrificando un pezzo della propria pelle. Esso riproduce quel carattere generale del mondo agiato e borghese, che abita la nostra città marinara.
Di giorno è uno dei soliti ritrovi tranquilli e accurati, ove anche l'impiegato può recarsi a smaltire la pensione mensile ed a fare i suoi pasti quotidiani allato a un assicuratore chiacchierone o ad un negoziante, cui in quel momento sorride più il fumo della propria minestra che non la probabilità di un buon affare. Soltanto dopo mezzanotte, al colpo di una magica bacchetta, l'ambiente si trasforma, si riempie di volti e di creature ben diverse da quelle, che aveva viste nel giorno.
Il locale si compone di una grande anticamera e di una serie di stanze, la prima e l'ultima delle quali possono servire, all'occasione, da gabinetti riservati. Esso è addobbato con molta proprietà e con una certa eleganza, senza ricercatezza di stile o di mobili. Occupato completamente da tavoli, apparecchiati di continuo, ha un aspetto rassicurante e cortese, che invoglia il passante a fermarvisi.
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Pinzi Circolo Genova
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