Infine, prese una mano di Augusta e cominciò a parlare:
— Figliuola, tu sei grande ed hai l'età, o meglio lo sviluppo necessario per comprendere quanto sto per dirti.
— Che significa questo, Gianni?, lo interruppe la fanciulla.
— Lasciami dire. Il tuo povero padre è morto; quanto a tua madre, essa, anche volendo, non potrebbe pensare a te. Dunque, resto io solo ed ho bisogno di conoscere a fondo il tuo cuore e le tue intenzioni.
— Parla, Gianni; non ho nulla da nasconderti.
— Ecco. Dovrò dirti cose dolorose per te e per me. Non ti allarmare; esse riguardano il passato e non possono più preoccuparti se non come dolori sofferti da persone a te care e fin ora da te ignorati. Tuo padre è rimasto vittima di un terribile malinteso. Egli ha preferito morire, e forse ha fatto bene. Bada: non accusare la mamma. Nelle azioni umane ha gran parte il destino, che si mostra spesso inesorabile appunto con i più buoni. Tuo padre era un uomo generoso e doveva caramente scontare il tesoro di affetto che racchiudeva il suo cuore. Alla sua morte, la signora Sofia, da quella testolina sventata, che è sempre stata, volle continuare il lusso di prima e si compromise in più modi, malgrado i consigli miei. Un giorno essa venne trascinata a compiere un'azione, che, se scoperta, le avrebbe fruttato il più spaventoso dei destini. Non posso dirti nulla di più, per ora; più tardi, forse, ti narrerò ogni cosa. Sappi soltanto che io giunsi appena in tempo a salvarla e ad allontanarla da Monaco, ove la sua presenza diventava per lei stessa un continuo pericolo.
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