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      — È impossibile! Non puoi essere tanto malvagio!
      — Non ci credi? Ebbene ti giuro che non so più neanch'io dove sia la tua figliuola. Ed ora, lasciami in pace.
      Le voltò le spalle e uscì, sbattendo furiosamente la porta. Augusta rimase paralizzata dal dolore, col cuore gonfio e con le membra che le tremavano come prese da febbre.
      Stette qualche giorno tra la vita e la morte, soccorsa dalla cameriera che sembrava commossa dal suo stato d'animo.
      Il Cerruti si fece rivedere soltanto dopo una settimana. Le sue prime parole furono:
      — Sei più calma, ora? Ti sei fatta una ragione?
      Augusta non gli rispose. Sperava ancora che egli avesse mentito.
      — Sai? Un giorno o l'altro forse la rivedrai la tua bimba. Chi sa? Fra una ventina d'anni, se pur tu camperai tanto! Allora, probabilmente, essa sarà una prostituta come te, carina.
      Si pose a fischiettare fra i denti. Un impeto sordo di collera avea invaso l'animo di Augusta. Essa avrebbe voluto gettarsi su quell'uomo, dilaniarlo con le unghie, straziarlo coi denti. Pure, si trattenne innanzi a quello sguardo feroce e inflessibile.
      — Sai?, soggiunse Dario. Non far sciocchezze se non vuoi pentirtene amaramente. Del resto, borbottò, spero di potermi presto liberare di te.
      Poi uscì, cantarellando.
      Un giorno Renzo Sergenti venne a trovare Augusta. Fu una consolazione per la povera creatura, che in quell'uomo vedeva un possibile aiuto.
      Essa gli raccontò tutto, tentò di commuoverlo, di fargli pensare a iniziare ricerche per quella bambina, che, in fondo, era carne di tutti e due.


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Genova misteriosa
Scene di costumi locali
di Pierangelo Baratono
pagine 280

   





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