Ogni cosa sembrava favorevole al progetto della ragazza. Costei, vestitasi con l'abito più dimesso, senza voler toccare nulla di quanto apparteneva all'amante, si accinse a lasciare la casa, ove aveva tanto sofferto. Prima di partire abbracciò la cameriera, che era stata la sua unica compagnia, per quanto silenziosa, in tanto scorrer di tempo. La donna sembrava stranamente agitata. Nel togliersi dalle braccia di Augusta, le mormorò all'orecchio:
— Stia in guardia, signora.
Poi assunse di nuovo la sua espressione dolorosa e rassegnata.
Augusta si sentiva profondamente commossa. Le parole di quella donna si aggiunsero a infiltrarle nell'animo uno scoramento senza ragione. Una carrozza chiusa l'attendeva in strada. Vi entrò col Sergenti, senza badare che dall'ombra di un portone vicino Dario Cerruti osservava la sua partenza.
La vettura si mosse, facendo suonare rumorosamente il lastrico della via col cerchione delle due ruote, e conducendo la povera creatura verso un ignoto destino.
XIV
Una casa particolare
La carrozza si fermò innanzi a una casa in via Palestro, separata dalla strada per mezzo di un breve spazio di terreno, diviso da un viottolo in salita e protetto dalle cancellate. Il Sergenti accompagnò Augusta per le scale un po' strette dell'edificio, sostando innanzi a una porta, sulla quale c'era, a mo' d'indicazione, la scritta: Sarta di novità.
Venne ad aprire una servetta piccola e dal viso incartapecorito e solcato di rughe, sul quale si spalancavano due occhietti celesti pieni di malizia.
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