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      Non te ne fidare. Forse, non è cattiva. Ma ha il suo uomo!
      — Il marito?
      — Marito? Te l'ha data ad intendere? È un suo amante, che ha fatto il suo nido qui dentro e vive anche lui alle spalle nostre. Si dice che un tempo egli avesse molti denari. Li spese tutti per la signora Tilde e, una volta all'asciutto, si piantò da padrone in casa sua. Lei non osa ribellarsi, benchè lo odii segretamente. Sa che è uomo capace di tutto. E poi, ormai, egli è troppo al corrente dei segreti di casa!
      In quel momento la conversazione venne interrotta dalla signora Tilde, che invitò le ragazze a far colazione.
      Fin da quella sera Augusta dovette sottomettersi alle carezze di un avventore. Nell'accompagnarla in sala la signora Tilde le aveva sussurrato all'orecchio:
      — Vedrai che sposino ti ho preparato. Un vero gioiello! E poi, ti pagherà molto bene.
      Infatti, in sala c'era un giovanotto ad aspettarla, bello d'aspetto ma di modi arroganti e presuntuosi di damerino, soddisfatto di sè stesso. Tuttavia, in camera si mostrò gentile e abbastanza riservato.
      Augusta, che aveva subìto con ripugnanza il suo contatto, lo vide partire a malincuore, poichè sperava di aver trovato, fin dal primo momento, il protettore auguratole dalla sua amica. Più volte essa dovette, in seguito, veder svanite le sue illusioni, poichè, poco avvezza com'era alla vita mercenaria, che doveva condurre, scambiava facilmente i trasporti della sensualità con quelli dell'amore.
      È questo un miraggio, nel quale cadono molte donne non ancora abbastanza esperte nella conoscenza del cuore umano, che, in generale, è tanto sensibile alle attrattive di una bellezza facile e comprata, quanto refrattario agli stimoli della tenerezza e del vero affetto.


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Genova misteriosa
Scene di costumi locali
di Pierangelo Baratono
pagine 280

   





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