Poi, la ragazza fuggì leggermente su pel viale, lasciando udire una risata cristallina, che svelava tutta la felicità di quel cuore.
I due innamorati si trovarono spesso, in seguito, cercando i luoghi più misteriosi e solitari per nascondervi il loro idillio. E furono ebbrezze di baci, dati e concessi generosamente, e carezze continue e discorsi deliziosamente vaghi, interrotti da silenzi profondi. Le tranquille acque del lago, i boschi diffusi sulle colline, le onde armoniose del fiume videro quell'idillio svolgersi, afforzarsi, divenire irruento.
Essa era ancor vergine, benchè le carezze sapienti dell'amante le avessero percorso tutto il bellissimo corpo. Una paura dell'ignoto tratteneva quei due nella loro passione. In lui c'era anche il rispetto per quella creatura, che gli si era liberamente donata, fiduciosa e tranquilla. A che turbare quell'anima con una brutalità troppo triste? L'avvenire sostava innanzi a loro come un mistero. Un atto imprudente avrebbe potuto distruggere il sogno e rendere tormentosa l'unione.
Del resto, egli non provava la necessità di un gesto deciso, accontentandosi di calmare la passione con l'arte raffinata e perversa, che crea infiniti orizzonti di piacere. Anch'essa sembrava tacitamente accondiscendere a quella soddisfazione della sua sensualità giovanile. Solo qualche volta si sorprendeva a interrogare l'amante con un muto sguardo sorpreso, ove era celata un'inquietudine dolorosa, come di chi tema e speri ad un tempo di vedersi rubato un tesoro.
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