Perciò, decisi di intromettermi subito.
Il domani sera mi appostai pel viale, accennato da Sofia, e attesi gli avvenimenti. Mi ero messo dietro un folto cespuglio; sentivo il cuore battermi forte e le tempie a martellarmi. A un tratto, vidi, sotto la luce lunare, il corpo del Cerruti, che scivolava anch'esso dietro la siepe, dall'altra parte della stradicciuola e a pochi passi da me.
Passò qualche minuto. La notte era incantevole e la luna spioveva a fiotti la sua luce bianchissima sulla pace della campagna.
X
Il mostro dai capelli rossi
Come possono gli uomini commettere certi spaventosi delitti nella quiete pensosa della natura? Il fascino meraviglioso, che si sprigiona da un cielo ingemmato di stelle, da un paesaggio raccolto e bagnato dalla rugiada lunare, non può trattenere anche il peggiore omicida? Eppure, il sentimento della pace e dell'amore si sprigiona da quell'insieme, ove parrebbe che un dio buono avesse posto il suo soggiorno.
Quanti uomini vennero colpiti nell'ombra mentre tutto sorrideva intorno a loro! Quante vittime incoscienti caddero, allorchè il loro animo era inebriato di poesia e di affetto. Anche la natura, con la sua stessa bellezza silenziosa, aiuta gli assassini e attira in una trappola d'argento i mal cauti, memori solo della loro bontà e della bellezza del mondo.
Quella notte io mi sentivo intenerito dalla dolcezza del paesaggio e spaventato per quanto gli uomini stavano per commettere. Ero immerso in un sogno doloroso, che mi cullava al blando ritmo delle onde marine, che si udivano frangersi a qualche distanza.
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Sofia Cerruti
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