Bonci cominciò.
— Grazie Anna, per essere venuta. Voi non sapete tutto il bene che mi avete fatto.
— Bonci, voi siete sincero. Se non vi credessi tale, non sarei qui. Ma ascoltatemi attentamente e cercate di rattenere il vostro naturale allegro e di pensare intensamente a quanto sto per dirvi.
— Che vuol dir ciò, Anna?
— Lo sapete. Io son venuta qui perchè vi amo. A che pro' nascondervelo? A quest'ora avete dovuto conoscermi. Ho sempre guardato in faccia il pericolo e non ho mai mentito in vita mia. Mi han fatto sposare un uomo, che non posso amare. Glielo dissi subito. Egli insistè. Non osai recare un dolore a mia madre e cedetti. Ora, la mamma è morta ed io sono libera, poichè non mi ritengo legata da una legge e da una fede, alle quali non credo. Io penso che voi siate un uomo energico e intelligente, malgrado l'apparente frivolità. Pesate bene i vostri sentimenti. Vi sentite di amarmi e di comprendermi?
Il Bonci esitava. Era venuto per conquistare e si vedeva conquistato. Una tal cosa lo sbalordiva. Sapeva Anna originale, ma fino a quel punto! Balbettò:
— Ma vostro marito non si opporrebbe? La donna lo interruppe, un po' nervosa:
Vi ho detto che non dipendo da mio marito, ch'io non amo e non stimo.
Il Bonci continuò:
— E non avete paura del mondo?
— Oh, quello! Mi chiamo Anna Vincigli, dovreste saperlo.
Scorsero due minuti in silenzio. Alla fine, la donna ricominciò:
— Decidete. Voi sapete il mio amore per voi. Se vi sentite coraggioso abbastanza, da sfidare con me l'opinione, se potete trovare nel vostro animo una passione sufficiente a farvi tollerare la mia indipendenza, dite una sola parola.
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Anna Anna Bonci Anna Bonci Anna Vincigli
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