Pagina (249/280)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Un bacio solo, bada, concesso rapidamente. Fu il primo e l'ultimo. Il domani mia madre mi presentava a te e mi imponeva di fidanzarmi.
      — Non lo hai più rivisto, il tuo anarchico?
      — No, e non ho neanche cercato di ritrovarlo. Forse sarà lontano, in Svizzera o in America.
      — Mi hai detto il tuo passato. Ma l'avvenire?
      — Oh, quello è di sangue. Sogno violenze, ho nell'anima mille ribellioni.
      — Saresti una seguace dell'anarchia?
      — Chi sa! È la visione d'oro, che riscatta la servitù con la forza e si personifica nelle più belle energie e nel gesto più rude. Ho sempre creduto nella nobiltà della vendetta, aperta e sincera, alla Bruto.
      — Povera pazza!
      Stette un po' a contemplare quella donna dal viso raggiante di gioia e dall'occhio vivo di bagliori. Diede un sospiro, poi mormorò:
      — Sicchè, sei decisa? Pensaci ancora.
      La donna ebbe uno sguardo di sprezzo, poi disse, recisamente, fissando le pupille vagamente innanzi a sè:
      — Domani andrò via.
      Quella notte trascorse lunga per i due sposi. L'uomo provava una gran pena ed una grande pietà. Pure, non osava contrastare quel desiderio folle. Aveva nell'anima una indolenza, che vinceva ogni suo sentimento.
      Quanto alla donna, essa si rivoltava pel letto, febbricitante, pensando all'avvenire e costruendo meravigliosi sogni. Sentiva nascere in sè, un'energia, forse fittizia, che le avrebbe dato la capacità di compiere i disegni più vagheggiati.
      Il domani Anna Vincigli abbandonò quella casa.
     
      VI
     
      Discussioni e passioni
     
      Pochi giorni dopo noi troviamo i nostri personaggi riuniti nella solitaria villetta di Dario Cerruti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Genova misteriosa
Scene di costumi locali
di Pierangelo Baratono
pagine 280

   





Svizzera America Bruto Anna Vincigli Dario Cerruti