No, non così si rubava il cuore di un amico! Non si veniva come una ladra, di soppiatto, a distruggere tutto un sogno di gioia! Quella donna che voleva ancora da lui? Non lo aveva abbandonato, non lo aveva tormentato, costringendolo a fuggirla Perchè era venuta di nuovo a prendere ciò, che non era più suo? La vedeva spesso dal suo nascondiglio passarle accanto, con l'alta persona esuberante di vita e di gaiezza, col viso acceso di desideri e la chioma fulva, scintillante sotto i raggi del sole. Lo avrebbe di nuovo lasciato un giorno, di certo. E lui, lui, il buon amico, che avrebbe fatto? Sarebbe riuscito a dimenticarla per sempre? No, no; lo conosceva troppo. Egli sarebbe morto, con l'odio e l'amore nel cuore; nè sarebbero valse le carezze di Susetta a salvarlo.
Una sera Susetta sorprese la nemica a parlare con un giovane del paese, Nanni, il più robusto dei pescatori. Provò il desiderio di urlarle in faccia qualche ingiuria grossolana; ma si trattenne. Sentiva istintivamente che quella scoperta le avrebbe dato il mezzo di riacquistare il suo amico. Per sere e sere spiò i passi della donna fulva, la seguì come un'ombra, finchè ottenne la prova della turpe tresca. Oh, finalmente avrebbe potuto parlare al buon amico; gli avrebbe detto tutto, lo avrebbe liberato per sempre dalla piovra! Ed egli sarebbe tornato a lei e si sarebbe consolato di nuovo nella compagnia della fanciulla. Perchè non si sarebbe messo il cuore in pace? Non era mostruoso ciò, che faceva per la seconda volta quella creatura?
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Susetta Susetta Nanni
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