Qualcuno urlava anche contro i borghesi. Questo, non lo comprendevo. Chi erano i borghesi, e poi a me che avevano fatto di male? Io non avevo chiesto loro mai nulla ed essi nulla mi avevano dato. Anzi, talvolta li avevo trovati gentili. Qualche giovanotto, a notte inoltrata, mi aveva invitato a bere in sua compagnia e non s'era sdegnato nel vedere i suoi eleganti abiti riprodotti nello specchio accanto ai miei stracci. Briciole dei ricchi, degnazioni a buon mercato! Ma c'era forse motivo di lagnarsi per una generosità non chiesta ed amichevolmente concessa? Due o tre mi strinsero anche la mano, lasciandomi. Li avrei abbracciati.
Non nego di esser soggetto anch'io ai miei quarti d'ora di rabbia. Che volete! Spesso le piccole contrarietà irritano più delle grandi. Questa sera, per esempio, me ne capitò addosso una, poca cosa a ben considerarla, ma atta ad esasperarmi. Ho sempre dormito qua e là, sotto le piante in aperta campagna, fra le banchine del molo, in vecchie barche, nei portoni oscuri, ovunque mi capitava. Da qualche tempo avevo trovato un posto eccellente, sotto un sedile solitario, in una strada che costeggia il mare. Il luogo è riparato dal vento fra quanti ne ho esperimentati mi sembra il migliore. Ogni notte, dopo la solita caccia al cibo, ho l'abitudine di rincasare, come son solito dire, sotto quella banchina. Questa notte svoltando l'angolo della strada, ho trovato il posto occupato da tre giovanotti ben vestiti, che discorrevano rumorosamente. Mi saltò la mosca al naso.
| |
|