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      Prepariamoci a subire la stessa sorte, noi, che la fatalità ha segnati con una sola croce.
      Tacque un istante, guatando attorno, come spaurita; poi riprese:
      - Questa notte io partirò, vi lascierò soli col vostro amore. Ma con te, al tuo fianco, rimarrà la mia anima, poichè vi resta quella di mia sorella Damianti.
      Mi tolse la mano dal braccio, mormorò ancora:
      - Io sono la vedova e mi appresto al sacrificio.
      Poi fuggì rapida per la strada bianchissima.
     
     
     *

      * *
     
      Un triste presentimento aggravò improvviso l'anima mia e di Damianti, allorchè varcammo la soglia della stanza nuziale. Benchè uniti per sempre nella gioia del nostro amore, non riuscimmo a muovere le labbra per dirci l'un l'altro la nostra felicità; ma, muti ed assorti, ci tenevamo abbracciati trepidando fra le tenebre, che cominciavano a invadere la camera. Quando intorno a noi le cose perdettero il loro colore per immergersi nell'ombra, io mi volsi alla mia compagna e cercai di susurrarle qualche parola d'amore. Essa mi ascoltava col visino alzato verso di me, bianco sulle tenebre della stanza. Vincendo il segreto terrore, che mi occupava il cervello, posai le mie labbra avide di gioia su quella bocca palpitante. Ma la fanciulla si svincolò dal mio amplesso, gridando con un accento straziante
      - Guarda! Guarda!
      Volsi indietro la testa, meravigliato. La parete di fondo della camera s'era come dissipata nell'aria: al di là, un'altra camera appariva, illuminata dal fosco bagliore di una torcia di resina.


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Ombre di Lanterna
di Pierangelo Baratono
1909 pagine 254

   





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