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      Che c'è?
      , chiese a un vicino. Questi lo guardò sbalordito, poi diede in una risata e gli volse le spalle. A forza di domandare, il diavolo seppe che si trattava di festeggiare una nascita reale e che quella folla attendeva con impazienza che si desse principio a una serie di meravigliose proiezioni cinematografiche, eseguite da un celebre fotografo e riproducenti le scene principali delle nozze regali, sposalizio, feste a Corte, ballo finale.
      Questa è una buona occasione
      , si disse il diavolo, "per dimostrare alla folla che la Corte infernale val più della loro e per invogliare a visitarla dopo morte." Pensò un poco, poi deliberò di far concorrenza al cinematografo e di impiantare per conto proprio, allato al disco delle proiezioni, una specie di palcoscenico ove i suoi diavolini potessero sbizzarrirsi innanzi agli occhi del pubblico nelle scene più smaglianti e suggestive. Intanto la prima proiezione si svolgeva. Il re e la regina, seguiti da una schiera di nobili, di ufficiali, di borghesi decorati, si avviavano verso il tempio. Il diavolo aspettò che l'ultima vibrazione fotografica si dileguasse, poi, chiamati mentalmente a raccolta i suoi dipendenti, urlò: "E che, signori! Vorrete perdere il vostro tempo innanzi a simili piccolezze? Vi mostrerò ben io che cosa siano le feste principesche e la pompa regale e la gioia dei balli e dei conviti!" In un lampo una scena diabolica, illuminata da foschi riflessi, si sbozzò nell'aria. Sovra nuvole orlate di scarlatto, nere e dense interiormente, innanzi agli sguardi terrorizzati della moltitudine, una schiera di diavoletti dai volti maligni e dalle lunghe code arricciate intrecciò danze, formò cori, composta, ordinata come un manipolo di soldati.


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Ombre di Lanterna
di Pierangelo Baratono
1909 pagine 254

   





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