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      Alla fine credette di aver trovato. "La donna", pensò, "è la fonte maggiore di gioie per l'umanità. Se io potrò far sì che l'elemento femminile mi secondi, avrò raggiunto il mio scopo." Detto fatto, si finse ricco industriale a spasso e insediatosi in un magnifico palazzo di non so qual capitale cominciò a promuovere una violenta propaganda femminista. In breve tempo centinaia e centinaia di opuscoli, da lui scritti e fatti stampare, circolarono per le mani delle donne. In essi si parlava della schiavitù femminile, del servaggio ignominioso che un sesso aveva imposto all'altro valendosi della forza fisica, si declamavano paroloni sulla dignità e intelligenza della donna, ben superiori a quelle degli uomini per molti rispetti. Infine si prometteva a quante, fra le lettrici, avessero aderito a tali opinioni, un regno ideale, una meravigliosa regione, tutta per l'elemento femminile, ed ove questo avrebbe trovato feste, gioie, indipendenza e tutti i piaceri, che possono dare e chiedere il lusso e il capriccio più smodati.
      In breve un numero straordinario di lettere piovve nel palazzo del diavolo. Mille segretari erano incaricati di riceverle e di rispondere, indicando la località concessa come regno alle donne e le vie che ad essa guidavano. In pari tempo il diavolo telegrafò in inferno che si spegnesse il fuoco punitore, si desse una ripulitura agli stucchi e agli specchi, si aprissero grandi negozi di mode e di novità, e infine si rimettessero a nuovo, per mezzo di docce fredde e massaggi, quelle povere anime dannate, un po' consunte dal continuo calore.


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Ombre di Lanterna
di Pierangelo Baratono
1909 pagine 254