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      Una vera coorte di donne cominciò, allora, a invadere il vasto dominio del re delle tenebre. Eran mogli, che abbandonavano il talamo, fanciulle, che fuggivano la famiglia, vecchie, che piantavano in asso i mariti decrepiti. Tutti correvano al richiamo seducente. In pochi anni la terra si spopolò completamente di donne e se ne popolò l'inferno, con grande soddisfazione dei dannati, che rivestiti e ripuliti si davano alla pazza gioia innanzi a un simile inaspettato banchetto.
      I poveri uomini, rimasti soli sulla terra, languivano nella più miserabile condizione e finivano col darsi in braccio ai vizi più disordinati e pericolosi e, a poco a poco, morendo, andavano a raggiungere nell'eterna dannazione le spose, le madri e le figliuole. In un secolo o giù di lì il mondo civile rimase deserto e abbandonato dal genere umano. Già si vedevano le bestie, lupi, orsi, cani vagabondi, spingersi curiosando nell'interno delle città silenziose e adocchiare ancor con sospetto le finestre vuote, le strade melanconiche e i palazzi, ove ragnatele e tribù di sorci avevano preso il posto dell'umanità. E già le scimmie, montate in superbia, si erano impossessate di alcune capitali e vivevano beatamente costituendosi in società, tentando di adottare gli usi e i costumi degli uomini e di leggere per quei molti libri, che questi avevano lasciati loro in eredità. Qualcuna, più ardita e più intelligente, abbozzava già progetti di leggi e con gli occhietti irrequieti e penetranti si raffigurava seduta sovra un trono, orgogliosa e autoritaria, o a capo di un grande esercito scimmiesco alla conquista di una napoleonica gloria.


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Ombre di Lanterna
di Pierangelo Baratono
1909 pagine 254