Di quando in quando un visino fresco di fanciulla si affacciava ad una finestra, sorrideva e si ritirava. Una volta nel cappello di Ciccillo cadde un fiore; ma il disgraziato non se ne avvide e continuò a gironzolare per un'ora, domandandosi perchè i passanti ridessero tanto, guardandolo. Il motivo glielo spiegò un amico, che gli chiese a bruciapelo:
- Di', ti crescono le rose sulla testa in attesa delle corna?
Anche in questo suo nuovo intrigo Ciccillo doveva trovare dei grattacapi, anzi, per dir meglio, un grattacapo, rappresentato da un giovanottone biondo e grasso, che frequentava la famiglia della benamata, e talvolta si mostrava con lei alla finestra, spingendo la sfacciataggine fino a.... sorridere al poeta, che gli passeggiava sotto il naso.
Disgrazia volle che i due rivali si trovassero, un giorno, nello stesso crocchio d'amici. Si parlava di ragazze e d'amori con la malignità pettegola, che è propria dei provinciali. A un tratto qualcuno disse, additando Ciccillo:
- Ecco un fortunato!
Il poeta sbattè le palpebre e chinò gli occhi modestamente.
- Io? Ohibò!
- Via! Sappiamo che ai poeti sorridono le belle! La signorina C... può dirne qualche cosa!
Il giovanottone biondo, ch'era stato a sentire, fece un gesto d'impazienza brontolando:
- Povero scemo!
Ciccillo divenne pallido come un cencio. L'altro continuò, guardandolo di sott'occhio:
- Chi volete lo prenda sul serio? Al più, possono prenderlo.... in giro, e con molti sforzi dato lo sviluppo eccessivo della schiena!
La vocetta stridula dell'insultato lo interruppe:
| |
Ciccillo Ciccillo Ciccillo
|