Ma una risata omerica lo tolse dall'accasciamento. Ridevano tutti, intorno a lui; perfino il morto rideva, asciugandosi con un fazzoletto le guance.
- Polvere e inchiostro, caro poeta; spiegò bonariamente un padrino.
Addio speranze amorose! Una tale burla troncava per sempre l'idillio e costringeva Ciccillo a dare le dimissioni da don Giovanni.
Ma il poeta si consolò scrivendo un poema e inviandolo, con una dedica fraterna, a Giosuè Carducci. Aspetta ancora una risposta.
Adolescenza turbata
S'avviò per i campi, di buon'ora, cantando con la sua fresca voce di giovane. Portava un fascio di fiori tra le mani e di tempo in tempo vi tuffava entro il viso, interrompendo il canto e aspirando il profumo con viva gioia.
L'avrebbe trovata laggiù, al solito posto, in riva al torrente, e le avrebbe offerto quei fiori con un gesto semplice, così, senza parlare. Ed essa li avrebbe presi, ridendo, e fors'anche si sarebbe lasciata baciare, come accadeva talvolta. Tutti i giorni la trovava, seduta, assorta nella contemplazione delle acque rumorose e torbide. Chi sa di dove venivano quelle acque, gonfie e coperte di schiuma: forse da una roccia lontana, spersa nei monti, che si vedevano laggiù, enormi e maestosi. Ma lei, lei, di dove veniva? Chi era? Perchè non gli aveva mai voluto parlare di sè e della famiglia?
Si erano incontrati per caso, correndo attraverso i campi. Anch'essa correva, con i capelli sciolti e il corpo magro di adolescente coperto appena da una tunica estiva. Tanto svolazzante quella tunica, che a volte lasciava intravedere le gambe fini e nervose e le snelle ginocchia!
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Ciccillo Giovanni Giosuè Carducci Anch
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