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      Mi precipitai giù per il monte, senza osar più di volgere il viso verso la cara morta; mi cacciai urlando per quelle discese, col cuore tumultuante di angoscia, inseguito dalla spaventosa ombra, che aveva riconquistato il suo dominio, per sempre.
      Fantasia per i grandi fanciulli
     
      Parlerò a quanti portano un sogno nell'anima, miei fratelli, fanciulli spersi nel continuo visionare d'una immaginazione febbrile. Lettore, se tu appartieni al gruppo di questi poveri paria del pensiero, forse troverai nel fondo delle mie parole un po' della tua visione.
      Io sono un essere piuttosto grottesco. Figurati un corpo lungo e magro con le gambe a compasso e le braccia da spaventa-passeri. Sul collo un viso bizzarro, munito di due occhi scuri e trasognati e di una barba nera, stizzosa. Questo è il mio fisico. Pel resto, una grande lentezza di movimenti e una più grande irrequietezza d'animo. Però presento un fenomeno curioso, che mi induce appunto a parlarti del mio individuo. Dentro di me siamo in due io e Bob. Ho detto che il mio corpo ama la pace: non così il cervello. Mi son meravigliato sovente con me stesso di questo contrasto. Una notte, ne ebbi la spiegazione. Portavo in me un altro essere, Bob; lo nutrivo col mio sangue, lo vivificavo con le mie idee. Lo vidi per la prima volta al chiarore d'una lanterna. Io ero fermo: innanzi a me, sul lastrico della via, si allungavano due ombre. Rimasi per un istante sbalordito e più ancora indignato. Quando si è abituati, come sono io, a viver soli, annoia un poco che la nostra sia una solitudine in due.


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Ombre di Lanterna
di Pierangelo Baratono
1909 pagine 254

   





Bob Bob